O tu che dormi, dèstati!
All’uomo s’apre il cielo:
l’albero di vita fiorisce dalla Vergine.
Germoglia nel suo seno il frutto della pace,
cibo che ridona l’immortalità.
O tu che gemi, accóstati!
La sete ha la sorgente:
l’anno della grazia trabocca dallo Spirito.
Inonda d’acqua viva le terre desolate,
fiume che alimenta la fecondità.
O tu che temi, àlzati!
Il gregge ha il suo Pastore:
l’ora del raduno risuona per i popoli.
Li attende un solo ovile, il luogo dell’incontro,
casa che protegge la fraternità.
O tu che speri, giubila!
La notte ha voce e luce:
l’alba del futuro s’irradia dal presepio.
Risplende il nuovo giorno, la festa d’alleanza,
canto di Vangelo, di felicità. |