Viva la Chiocciola, Viva una bestia Che unisce il merito Alla modestia. Essa all'astronomo E all'architetto Forse nell'animo Destò il concetto Del canocchiale E delle scale: Viva la Chiocciola Caro animale. Contenta ai comodi Che Dio le fece, Può dirsi il Diogene Della sua spece. Per prender aria Non passa l'uscio; Nelle abitudini Del proprio guscio Sta persuasa, E non intasa: Viva la Chiocciola Bestia da casa. Di cibi estranei Acre prurito Svegli uno stomaco Senza appetito: Essa sentendosi Bene in arnese, Ha gusto a rodere Del suo paese Tranquillamente L'erba nascente: Viva la Chiocciola Bestia astinente. Nessun procedere Sa colle buone, E più d'un asino Fa da leone. Essa al contrario, Bestia com'è, Tira a proposito Le corna a sé; Non fa l'audace, Ma frigge e tace: Viva la Chiocciola Bestia di pace. Natura, varia Ne' suoi portenti, La privilegia Sopra i viventi, Perché (carnefici Sentite questa) Le fa rinascere Perfin la testa; Cosa mirabile Ma indubitabile: Viva la Chiocciola Bestia invidiabile. Gufi dottissimi, Che predicate E al vostro simile Nulla insegnate; E voi, girovaghi, Ghiotti, scapati, Padroni idrofobi, Servi arrembati, Prego a cantare L'intercalare: Viva la Chiocciola Bestia esemplare.